DERMATOLOGIA CLINICA A LECCE

La dermatite è definita come infiammazione della pelle con arrossamento, irritazione, prurito e gonfiore. Può essere di natura allergica o irritativa e si attiva come risposta a fattori esterni, come allergeni, chimici o fisici) o interni. I principali sintomi sono: rossore, desquamazione, vescicole, bolle e crosticine. Le 3 forme più comuni sono:

• ATOPICA, comune nell’età infantile e si manifesta con vescicole e arrossamento in corrispondenza delle pieghe della pelle;
• SEBORROICA, frequente su cuoio capelluto, causando la forfora e sul viso;
• DA CONTATTO con sostanze urticanti o irritanti;

L’orticaria è rappresentata da un’eruzione cutanea, caratterizzata da ponfi di varie dimensioni che provocano prurito, fastidio o dolore, con durata dei sintomi entro le 24 ore.

Le forme più acute posso essere generate da allergie alimentari o farmacologiche, indotte da stimoli fisici come il contatto, esposizione ai raggi solari UV, pressione sulla pelle ed esercizio fisico.

Nell’adulto, la forma più comune è l’orticaria cronica spontanea, caratterizzata da un processo autoimmune, ma con causa di insorgenza spesso sconosciuta.

Con eritema si intende un arrossamento della pelle localizzato o esteso a più distretti del corpo, che scompare momentaneamente se si svolge una digitopressione.

Si presenta come diverse sfumature di rosso con relativo aumento di temperatura nella zona interessata.

Può essere associata a diverse malattie, non essendo una patologia a sé stante.

L’acne si definisce come infiammazione dei follicoli pilosebacei, caratterizzata dalla comparsa del brufolo, che si manifesta in principio come punto nero, ma che nei casi più gravi può mutare in noduli o cisti.

Può avere insorgenza in età giovanile, con comparsa nel periodo di sviluppo ormonale/sessuale, oppure tardiva, con comparsa in età adulta.

La causa principale è legata agli ormoni nel periodo adolescenziale, in quanto si ha l’aumento di volume delle ghiandole sebacee che si traduce in maggiore produzione di sebo, il quale rappresenta una barriera protettiva per le irritazioni.

La principale causa è la familiarità, quindi una predisposizione all’insorgenza del disturbo, ma possono intervenire anche altre cause, come l’igiene personale, inquinamento, disordini alimentari e stress.

La psoriasi è una malattia della pelle identificata da una infiammazione cronica della pelle caratterizzata dalla formazione di placche di colore rosso acceso accompagnate da squame biancastre, localizzate sui gomiti, cuoio capelluto, ginocchia, palmi delle mani, unghie ed altre parti del corpo.

Può essere innescata da fattori fisici, come un incidente stradale o un ricovero per malattia, oppure da stress, infezioni da streptococco o farmaci.

Le varianti di psoriasi sono molteplici, ma le principali sono: la psoriasi a placche; psoriasi a guttata; psoriasi pustolosa; psoriasi eritrodermica; psoriasi seborroica; psoriasi inversa; psoriasi palmo-plantare; psoriasi amiantacea; onicopatia psorisiatica; artritepsoriasica.

La vitiligine è una malattia della pelle caratterizzata dalla comparsa di macchie cutanee, legato ad un disordine legato alla pigmentazione. Le cause dell’insorgenza non sono ancora chiare, ma provoca una riduzione di melatonina in alcune aree, che risulteranno ipopigmentate, ovvero, bianche.

L’ipopigmentazione può presentarsi in modo simmetrico in ambo i lati oppure in modo localizzato.

Attualmente non esiste una cura definitiva, ma è possibile trattare le aree interessate.

Per disturbi degli annessi cutanei si intendono le patologie legate ad unghie e capelli, come ad esempio:

• Alopecia
• Onicomicosi
• Verruche
• Neoformazioni